La nostra storia

presolana-la-prima-slittovia-delle-orobieottantanni-fa-era-meglio-di-cort_f28cf594-7933-11e8-9a66-d9bc5e02fe0f_998_397_originalLo Sci Club Presolana è stato uno dei primi sodalizi di questo genere, anticipando di quasi due anni quello analogo del Sestrìere, (nato nel 1932) dall’ allora senatore Agnelli. La sua costituzione risale al 1930, nella sala consiliare messa a disposizione appositamente dall’amministrazione comunale; l’ assemblea popolare, con cinquanta soci, elesse Presidente il dott. Pietro Conti, all’ epoca Podestà di Castione, suo vice fu Antonio Piccardi, nativo di Castione ma residente a Dalmine.

Piccardi fu certamente uno dei più forti alpinisti bergamaschi degli anni ’20, quasi avesse ereditato da Carlo Medici le qualità di arrampicatore: numerose sono ancora oggi le vie aperte da lui e ripetute con l’ammirazione di molti alpinisti dei nostri tempi. Segretario fu il dott. Alberto Paini, consiglieri l’avv. Romualdo Grassi, Sandro Franceschetti e Giovanni Conti; direttore sportivo Pietro Tomasoni detto “‘Grumel”. Erano frequenti i soprannomi, che oltre ad appartenere al costume dell’epoca svolgevano anchela funzione di distinguere le persone che avevano cognomi comuni. L’iscrizione era aperta a tutti, residenti, villeggianti e turisti, ed era estesa anche a tutta la Val Seriana.

imagesFra i soci figurano nomi illustri: l’avv. Baldo Rossi, uomo di cultura al quale è dedicato un busto di marmo all’Università Statale di Milano. Con una lettera del 24 agosto 1931 la moglie Lina Rosi Piccaluga dichiarava di accettare la qualità di socia onoraria dello Sci club Presolana. Altri personaggi illustri del mondo industriale e politico, l’On. Antonio Locatelli, il sen. Giacomo Suardo. Tutte persone che avevano scelto Castione della Presolana quale luogo di villeggiatura; in quell’epoca l’abbondanza di neve consentiva di sciare tranquillamente dal Passo della Presolanafino a Castione.

Nella località del Romentarek venne realizzato anche un trampolino di salto: le Olimpiadi di Cortina del 1927 resero nota questa disciplina presso di noi, contribuendo a divulgare questo nuovo sport.

I responsabili dello Sci club tracciarono numerose piste da discesa e da fondo: prati di Donico, campi di Giogo, campi di Bratto, Castione e Monte Pora. Un comprensorio capace di soddisfare ogni esigenza. Si giungeva a Castione soltanto con mezzi propri e i più facoltosi potevano così sfoggiare le loro automobili; il cav. Minetti veniva spesso da Milano con una Lancia Lambda. Tale auto fu prodotta dal 1922 al 1931 in ben nove serie e poteva raggiungere i 115 Km!. Si poteva arrivare a Clusone anche con la ferrovia e ciò favorì la programmazione delle prime campagne turistiche. Furono stipulati accordi fra alberghi e sci club in forza dei quali ai soci di detti sci-club venivano riconosciuti sconti e condizioni particolari di soggiorno; i turisti vennero così attirati da tutta la Lombardia. Furono anche organizzate manifestazioni e gare, disponendo di numerose piste, tutte ben segnalate per la lunghezza e i tempi di percorrenza.

Lo Sci club non agiva soltanto a scopo sportivo ma soprattutto con finalità turistica, per far conoscere i luoghi e favorire l’accesso di nuovo pubblico: l’interesse era di tutti. Lo club poteva contare su capacità manageriali di molti dei suoi componenti e le iniziative furono adeguate e di buon successo; fu studiato un bollettino della neve, che venne pubblicato regolarmente sui giornali. L’interesse del bollettino fu tale e venne richiesto dall’Ente provinciale del Turismo di Bergamo, dall’Automobil Club e dallo stesso Ministero per il Turismo. Risulta che il 7 dicembre 1938 l’Automobil Club di Como abbia inviato il seguente telegramma: ” Vi preghiamo di farci avere non più tardi del giovedì di ogni settimana il bollettino della neve della vostra zona per poterne dare, attraverso la stampa locale, tempestiva comunicazione ai soci automobilisti sciatori che devono predisporre per il sabato e la domenica”.

L’iniziativa consentì di far conoscere sempre di più questi luoghi e l’organizzazione di gare e manifestazioni fu facilitata anche da alcuni “sponsor”, quali il Ministero della Guerra, il cav. Minefli, l’Associazione Nazionale degli Alpini di Bergamo.

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